Polo della Logistica: lettera di associazioni al Prefetto di Rieti

Gentile Prefetto di Rieti

Dott.ssa Silvana Riccio

Piazza Cesare Battisti 10,

Gentile Prefetto di Rieti

Dott.ssa Silvana Riccio

Piazza Cesare Battisti 10,

02100 Rieti

prefettura.rieti@interno.it

 

E p/c Prof. Louis Godart

Consigliere del Presidente della Repubblica per la conservazione del patrimonio artistico 

Palazzo del Quirinale,

Piazza del Quirinale

00187 Roma

Presidenza.repubblica@quirinale.it

 

E p/c Ministro on. Sandro Bondi

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

via del Collegio Romano 27,

00186 Roma

bondi_s@posta.senato.it

urp@beniculturali.it

ufficiostampa@beniculturali.it

 

E p/c Capo di Gabinetto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Dott. Salvatore NASTASI

Via del Collegio Romano, 27

00186 Roma

gabinetto@beniculturali.it

 

E p/c Segretario Generale del Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Dott. Giuseppe PROIETTI

Via del Collegio Romano, 27

00186 Roma

sg@beniculturali.it

 

E p/c Ministro On. Stefania Prestigiacomo

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Via Cristoforo Colombo 44,

00147 Roma

prestigiacomo_s@camera.it

segr.ufficiostampa@minambiente.it

 

E p/c Associazioni Nazionali ed Internazionali per la difesa dell’ambiente

loro indirizzi

 

e p/c Ass. Archeologiche Nazionali ed Internazionali

loro indirizzi

 

Poggio Mirteto, 9 Dicembre 2009

 

Gentile Prefetto Dott.ssa Silvana Riccio

 

Ritenendo che la situazione creatasi a Passo Corese con la costruzione in atto del Polo della Logistica sia tale da avere conseguenza di grave entità per l’ambiente naturale, per l’ambiente sociale, per la cultura e per l’economia  dell’intera area in cui viviamo, la Sabina, ed in considerazione dell’alto compito da Lei svolto, ci permettiamo di portare alla Sua attenzione alcuni dati e di porLe alcune domande ed alcune richieste riguardanti il territorio nel quale Ella rappresenta lo Stato:

1) Il Polo della Logistica di Passo Corese sta per essere in grande parte realizzato su territori indicati dal Piano Territoriale Paesistico Regionale come Parco Archeologico e Culturale. (P.T.P.R. Tavola C 20): per gran parte di queste aree le indagini archeologiche d’obbligo non sono state ancora effettuate e per altra parte sono stati effettuati esclusivamente gli scotici superficiali, come si può ben vedere da una visita sul posto.

2) La zona in questione e le zone limitrofe sono state studiate dalla Prof.ssa Maria Pia Muzzioli nel  1980 e nel 1985 ed in queste zone di indagine sono stati rinvenuti e censiti ben 189 siti archeologici di varie epoche storiche. (Cures Sabini – Forma Italiae -Leo  S. Olschki Editore – Firenze – MCMLXXX)

3) Nel 2000, un gruppo di archeologi della British School of Rome, coordinati dalla Prof.ssa Helga di Giuseppe, nella zona in questione e nelle zone limitrofe ha rinvenuto:  1 Sito Preistorico, 7 siti del periodo Orientalizzante, 10 siti del periodo Arcaico, 20 siti del periodo metà Repubblicano, 22 siti del periodo fine Repubblicano, 22 siti del periodo di inizio Impero, 20 siti del periodo metà Impero, 6 siti del periodo Antico, cinque siti del 6° secolo ed un sito del  1° secolo. (Sabinensis Ager Revisited – Papers of the British School of Rome – Volume LXX, 2002)

4) L’area in questione si pone tra l’abitato di Cures Sabini ed il Tevere, sua naturale via di comunicazione, con le conseguenze logiche ed archeologiche che questo dato comporta.

5) Il contesto fisico immediatamente confinante con l’area del Polo della Logistica è un contesto archeologico con centinaia di siti di varie epoche storiche e ciò è alla base della scelta di Parco Archeologico e Culturale del PTPR. (Cures Sabini, op.cit. – Sabinensis Ager Revisited, op.cit.)

6) Lo strato di tufo sottostante l’area racchiude una rete di preziosi ed unici acquedotti Romani del tipo a percolazione che andrebbero distrutti dal movimento terra. (Cures Sabini, op.cit. pagg.87 e segg.)

7) Le chiediamo se conosce quali impegni sono stati presi perché le indagini archeologiche in corso dispongano di mezzi e tecniche tecnologicamente adeguati alla vastità e all’importanza dell’area. Sa se detti mezzi tecnologicamente avanzati sono stati usati e se gli impegni presi sono stati rispettati?

8) E’ a conoscenza del fatto che l’opera in questione, per le sue mastodontiche dimensioni, ha un’importanza, dichiarata anche dai costruttori, di livello nazionale, mentre la VIA non è stata condotta allo stesso livello? La Valutazione Ambientale costituisce un importante strumento per l’integrazione di considerazioni di carattere ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di strumenti di pianificazione e programmazione al fine di garantire la sostenibilità delle scelte effettuate e delle azioni previste in un piano o programma.

La valutazione ambientale di piani e programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente, secondo quanto stabilito nell’art. 4 del Decreto 4/2008, “ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione, dell’adozione e approvazione di detti piani e programmi assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile”.

9)  E’ a conoscenza del tipo di informazione data ai i cittadini di Passo Corese ( e neanche di tutta la Sabina) ? Sono stati informati con un depliant di 16 pagine (col patrocinio del Comune), le cui immagini parlano da sole: prati verdi dove scorazzare in bicicletta, alberi sotto i quali lavorare con il proprio computer, bambini che giocano a pallone e strade appena accennate, sempre su verdi prati. Il progetto vero è in ultima pagina, i giganteschi capannoni si perdono all’orizzonte. Nell’informazione pubblicitaria del Polo non c’è traccia di camion ne si parla mai dei rischi determinati dal passaggio quotidiano di tantissimi mezzi a due passi da un abitato e dalle scuole, ne dei siti archeologici e delle indagine archeologiche già svolte ( v. 2 e 3)

Ha visto il volantino, che è riportato sul sito dell’Associazione Sabina Futura? http://www.sabinafutura.it/wp-content/file/brochure-consorzio-asi-completa.pdf )

10)   E’ al corrente del fatto che la VIA in questione non ha visto alcuna partecipazione della popolazione del territorio Sabino nel suo complesso, mentre il progetto in questione riguarda direttamente la vita, l’ambiente, la cultura e l’economia di tutta la popolazione della Sabina? La lettera p, comma 1 dell’art 5 del D.Lgs. 4/2008 da rilievo alla fase di consultazione caratterizzata da strumenti partecipativi, anche diretti, onde poter addivenire alla raccolta e alla valutazione dei dati e delle informazioni che andranno a costituire il quadro conoscitivo fondamentale per esprimere il giudizio di compatibilità ambientale: in quest’ottica, il Codice Ambientale indica i titolari di siffatto interesse diffuso, e precisamente: il “pubblico”, cioè una o più persone fisiche o giuridiche nonché le associazioni, le organizzazioni e… chiunque subisca o possa subire le conseguenze derivanti da processi decisionali in materia ambientale, le organizzazioni che promuovono la protezione dell’ambiente e qualunque persona che intenda fornire elementi conoscitivi e valutativi in merito a quelli che possono essere gli effetti dell’intervento sul’ecosistema. Il progetto non ha mai conosciuto una fase partecipativa degli abitanti della Sabina, su cui ricadrà l’impatto, e tantomeno una fase di informazione svolta da esperti indipendenti, che potessero aiutare gli abitanti locali a formarsi un giudizio autonomo ed indipendente sul progetto stesso.

11)   E’ al corrente della situazione idrogeologica dell’area, ed in particolare conosce lo studio del geologo Chiaretti, le zone che dallo studio vengono dichiarate a rischio idrogeologico e le foto drammatiche delle conseguenza della pioggia nella zona, riportate nel sito dell’Associazione Culturale Sabina Futura? Il geologo Francesco Chiaretti, nella relazione geologica dell’Ottobre 2000, (BURL 20-5-2004, pag.22), indica nella zona in esame vari “terreni non edificabili per limitazioni idrauliche”, “terreni non edificabili per limitazioni idrogeologiche”, “terreni non edificabili per elevato rischio idrogeomorfologico”.

12)   Conosce uno studio mirato a conoscere le ricadute sul turismo di un opera edilizia gigantesca posta esattamente alle porte della Sabina? Sa se nella valutazione di impatto ambientale questo studio, fondamentale per l’economia di una grande parte dell’area, è stato eseguito? E’ possibile conoscerne i risultati?

13)   E’ al corrente del fatto che le organizzazioni culturali firmatarie di questo documento stanno chiedendo da mesi, senza risposta, alla Provincia di Rieti la convocazione di una grande conferenza, aperta a tutti i Sabini e condotta da esperti indipendenti sulle conseguenza sociali, ambientali, ecologiche, culturali ed economiche del progetto in questione, in modo da rendere effettiva la parola partecipazione contenuta nella normativa relativa alla VIA?

14)   E’ al corrente del fatto che il progetto del Polo sta portando una risonanza negativa sulla Sabina sulla stampa nazionale? Per citare un solo esempio: “Dove un tempo si ergeva l’antica Cures Sabini si costruirà il tempio dei Tir.” ( A. Cianciullo – La Repubblica – 20-10-2009)

15)   Concorda con l’idea che i dati su riportati significano che un potenziale patrimonio archeologico, di proprietà statale, di grande importanza, in gran parte non studiato se non in superficie, dovrebbe essere indagato e studiato in profondità, senza fretta, in modo esaustivo e senza alcuna pressione, per essere salvaguardato nella sua interezza?

16)   Concorda con l’idea che, avendo il PTPR indicato con chiarezza (PTPR Tav. C20) l’area non come una somma di singole presenze archeologiche ma come un unico ed omogeneo Parco Archeologico e Culturale, l’area non può essere edificata per zone o parzialmente, per non violare le volontà di salvaguardia espresse nel PTPR?

 

In relazione a quanto esposto, Le chiediamo di volersi adoperare con estrema urgenza perché:

a)       i lavori del Polo della Logistica di Passo Corese vengano, in via cautelativa, bloccati.

b)      venga convocata una conferenza sull’area che veda protagonisti gli abitanti della Sabina, condotta da esperti indipendenti, sulle possibilità ambientali, ecologiche culturali ed economiche della trasformazione dell’area in questione

c)       le indagini archeologiche riguardanti i beni archeologici statali in questione siano espletate su tutta l’area, con calma, con l’ausilio di tutti i mezzi e le moderne tecnologie utili e necessarie e senza limiti di tempo se non quelli dettati da esigenze di studio e di ricerca: la zona di Passo Corese è conosciuta a livello mondiale come la zona del ratto delle Sabine, episodio fondante della civiltà Romana.

d)      venga rispettato il volere della Regione Lazio e si inizi un percorso che porti l’area in questione a diventare un bene Statale, destinato a Parco Archeologico e Culturale.

In attesa di una Sua cortese risposta, La salutiamo

 

Legambiente Bassa Sabina  – Poggio Mirteto

Arci – Poggio Mirteto 

Associazione per uno sviluppo armonioso della Sabina – Poggio Mirteto

Associazione Culturale Sabina Futura – Passo Corese

Associazione Culturale Amici del Museo Ercole Nardi – Poggio Mirteto

Associazione Sabina Radicale – Rieti

Associazione Culturale Germogli – Toffia

Comitato Alberi e Paesaggio – Loreto Aprutino (PE)

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