Si parla sempre più della candidatura di Nicola Zingaretti, presidente PD della provincia di Roma, alla presidenza della regione Lazio.
Si parla sempre più della candidatura di Nicola Zingaretti, presidente PD della provincia di Roma, alla presidenza della regione Lazio.
Zingaretti si è detto disponibile a condizione di una vasta alleanza; vista la deliberata frequente omissione della Lista Bonino-Pannella, ad oggi non sappiamo se Zingaretti pensi anche ai radicali, che da mesi hanno proposto al PD una alleanza vera e chiara. Indipendentemente però dal fatto che Zingaretti possa essere anche il nostro candidato, ci sentiamo di denunciare come questa scelta sia uno schiaffo ai cittadini.
Non ci riferiamo tanto a quelli delusi per una scelta maturata ancora una volta nel chiuso dei palazzi e che invece avrebbero voluto esprimersi, come promessogli, con le tanto reclamizzate primarie.
Ci riferiamo invece in particolare agli elettori della provincia di Roma, che appena lo scorso anno avevano scelto Zingaretti alla provincia; e non lo avevano fatto per puro schieramento di partito, visto molti di loro alle comunali avevano invece scelto Alemanno.
Questa decisione manifesta l’illusorietà di una delle poche scelte che i cittadini credono ancora di avere a disposizione, e mostra la distanza sempre maggiore della partitocrazia dai cittadini.
Né tutto ciò sembra indignare i custodi della democrazia, dato che qualche giorno fa Repubblica derubricava a "non problema" quello che pure chiamava "tradimento del mandato elettorale"; non sarebbe un problema perché il PdL farebbe cosa analoga in Calabria: come a dire che il patto elettorale non è con gli elettori romani nel 2008 ma con il PdL nel 2009: "io faccio una porcata qui, tu fai una porcata giù, e non ci pestiamo i piedi".
Forse Zingaretti potrebbe essere un buon presidente di Regione ma il disprezzo dimostrato dal PD per gli elettori non lo aiuterà a diventarlo.