Nel suo discorso di esordio come candidata del PdL alla presidenza della regione, Renata Polverini ha addebitato lo sfascio del Lazio alla giunta Marrazzo.
Non ci stupisce questa critica; tra l’altro anche Emma Bonino ed i radicali della lista Bonino-Pannella, che per ora è l’unica che ufficialmente fronteggia la Polverini, hanno da ridire su quella giunta, di cui non sono stati parte: ne discuteranno con i cittadini e, se avranno degli alleati, ancor prima con questi ultimi.
Nel suo discorso di esordio come candidata del PdL alla presidenza della regione, Renata Polverini ha addebitato lo sfascio del Lazio alla giunta Marrazzo.
Non ci stupisce questa critica; tra l’altro anche Emma Bonino ed i radicali della lista Bonino-Pannella, che per ora è l’unica che ufficialmente fronteggia la Polverini, hanno da ridire su quella giunta, di cui non sono stati parte: ne discuteranno con i cittadini e, se avranno degli alleati, ancor prima con questi ultimi.
Tuttavia stupisce, e preoccupa, che la Polverini non abbia avuto una parola per la precedente giunta Storace, e per lo stato in cui i conti della regione furono da essa lasciati.
Il fatto che lei non fosse coinvolta nella giunta Storace non è una giustificazione: ella non era coinvolta neppure in quella Marrazzo; ma i partiti e le persone che la sostengono sono gli stessi di allora, e condizione necessaria, benché non sufficiente, per non incorrere negli errori del passato, è saperli riconoscere.