Riserve Naturali: no ad ogni commissario, si rientri nel diritto!

In merito alle nomine di fascisti o forzisti alle riserve naturali reatine, il problema non è certo la opportunità politica (su quella ognuno giudica i suoi) o giudiziaria (che non esisterebbe se pur Zappavigna fosse stato condannato ed avesse scontato la pena); ed è secondario quello della "competenza", che certo Zappavigna non possiede, e Grassi ha già avuto modo di illustrare.

In merito alle nomine di fascisti o forzisti alle riserve naturali reatine, il problema non è certo la opportunità politica (su quella ognuno giudica i suoi) o giudiziaria (che non esisterebbe se pur Zappavigna fosse stato condannato ed avesse scontato la pena); ed è secondario quello della "competenza", che certo Zappavigna non possiede, e Grassi ha già avuto modo di illustrare.
Il problema reale, che i radicali denunciano da anni, e che in questa situazione è stato solo colto dal WWF laziale, è`che ordinariamente non ci debbono essere commissari straordinari, puranche competenti.
La legge che istituì 15 anni fa la Riserva dei Laghi Lungo e Ripa Sottile, ad esempio, statuisce che la gestione sia affidata ad un consorzio composto dai comuni e dalla comunità  montana.
I commissariamenti, buoni o cattivi, rientrano in quella gestione partitocratica slegata dal diritto e dai controlli, che ha trovato la sua ultima estrema sublime applicazione nella berlusconiana Protezione Civile. Il che ci insegna anche come Berlusconi non sia la causa ma la evidenziazione della peste italiana, la quale lo precede e gli ha fornito strumenti operativi e connivenze dai partiti.
 

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