Piano sanitario: destra reatina di lotta e di governo?

"La salute come occasione d'incontro con la comunità cinese" è il titolo di uno dei libri della Caritas che la presidente ha presentato in Regione: ottima iniziativa, ma paradossale come questa Presidente consideri la sanità un'occasione di incontro con i cinesi e non con i cittadini laziali.

"La salute come occasione d'incontro con la comunità cinese" è il titolo di uno dei libri della Caritas che la presidente ha presentato in Regione: ottima iniziativa, ma paradossale come questa Presidente consideri la sanità un'occasione di incontro con i cinesi e non con i cittadini laziali.

Ella infatti, già in campagna elettorale (il faccia a faccia con Emma Bonino è a disposizione di tutti) aveva deriso l'intenzione della Bonino di tenere degli Stati Generali della Sanità; nessun bisogno di confrontarsi dopo l'elezione con cittadini, territori, operatori: "io i miei stati generali li ho già fatti perché la Sanità è malata e appena sarò eletta dovrò occuparmene. Ho visitato oltre 40 ospedali"; questa la verità registrata, e non le "ristrettezze dei tempi" addotte a scusante dal “semi responsabile del Dipartimento delle Politiche del lavoro e dello sviluppo”.

Tanto non aveva bisogno di discuterne, che non ne ha discusso neppure in Consiglio Regionale, il quale ha appreso del piano dalla stampa.
E ieri ha addirittura schierato i carabinieri per impedire ai sindaci di parlarle; i rappresentanti istituzionali sono stati anche identificati, come dei normali radicali a Porta Pia o Piazza San Pietro; poi Renata ha comunque dichiarato che è sua "intenzione convocare, sin dalla prossima settimana i sindaci coinvolti nel piano di riordino della sanità del Lazio per esaminare e approfondire con ognuno di loro gli aspetti che li interessano ed eventualmente li preoccupano»; vedremo se si darà questa eventualità di trovarne qualcuno preoccupato…

Insomma, al di là del "Con Te" elettorale (che evidentemente era riferito al solo immobiliarista UDC Carlino), la Polverini dichiarò da subito che non ne avrebbe discusso, ed allora ben venga la resipiscenza della destra locale che sottoscrive come "sarebbe stato opportuno, al di là di scelte ragionieristiche, un preventivo confronto con le realtà territoriali".
Ma basterà alla destra, invitare la Poverini al confronto? Quali conseguenze si è poi pronti a trarre? Si può sostenere la giunta essendo in disaccordo (o in perplessità, come l'UDC reatina) sulla politica sanitaria, che è ben oltre la metà del bilancio regionale? Non siamo soli noi a pensare di no, visto che anche Lidia Nobili si vede costretta ad invitare "tutte le parti politiche" (cioè, insomma, il proprio partito PdL) ad abbassare i toni.

Marco Giordani
segretario Sabina Radicale

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