Con l'avvicinarsi delle elezioni comunali a Fara in Sabina stiamo assistendo al moltiplicarsi di comunicati e interviste, tavoli e concertazioni, nascita di nuove associazioni politiche: tatticismi polverosamente partitocratici, teatrini della politica volti esclusivamente a misurare il potere clientelare con l'obiettivo di occupare la pubblica amministrazione attraverso accordi di regime.
Non è un caso quindi che tutti i partiti o movimenti farensi, da destra a sinistra, sembrano non distinguersi più gli uni dagli altri quando si tratta della questione chiave che sta per ipotecare il futuro non solo del comune ma dell'intera provincia: il Polo della Logistica di Passo Corese, gigantesca operazione trasversale della politica dell'inciucio, che vede tutti favorevoli e tutti al contempo far finta che non stia per accadere niente, quando invece si prepara un impatto sociale ed economico che sarà devastante per tutto il nostro territorio.
Con l'avvicinarsi delle elezioni comunali a Fara in Sabina stiamo assistendo al moltiplicarsi di comunicati e interviste, tavoli e concertazioni, nascita di nuove associazioni politiche: tatticismi polverosamente partitocratici, teatrini della politica volti esclusivamente a misurare il potere clientelare con l'obiettivo di occupare la pubblica amministrazione attraverso accordi di regime.
Non è un caso quindi che tutti i partiti o movimenti farensi, da destra a sinistra, sembrano non distinguersi più gli uni dagli altri quando si tratta della questione chiave che sta per ipotecare il futuro non solo del comune ma dell'intera provincia: il Polo della Logistica di Passo Corese, gigantesca operazione trasversale della politica dell'inciucio, che vede tutti favorevoli e tutti al contempo far finta che non stia per accadere niente, quando invece si prepara un impatto sociale ed economico che sarà devastante per tutto il nostro territorio.
Il progetto del Polo della Logistica non solo non porterà – pagando oltretutto un prezzo gigantesco in termini di impatto ambientale e sociale – i benefici occupazionali adombrati, ma aprirà la strada ad una cementificazione a catena devastante e a possibili colossali speculazioni edilizie che favoriranno la trasformazione dell'area sul modello della borgata romana.
Questo modello di sviluppo infliggerà un colpo mortale alle straordinarie potenzialità di turismo rurale, culturale, agricolo e archeologico della zona, con il conseguente e inevitabile scadimento della qualità della vita, dove lo scempio ambientale e la sparizione del bello si accompagneranno a gravi risvolti sociali di degrado e criminalità.
Noi di Sabina Radicale abbiamo deciso quindi di offrire ai cittadini di Fara, e dell'intera provincia, un'alternativa per il futuro tramite la partecipazione alle prossime elezioni comunali di Fara; nella trasparenza che è caratteristica dei radicali, dichiariamo inoltre che:
- Non abbiamo obiettivi di spartizione partitocratica: la nostra presenza alle elezioni non sarà per testimonianza o per desiderio di visibilità, ma per essere eletti e governare, per incidere o per controllare i processi decisionali.
- Le eventuali primarie del cosiddetto centrosinistra non possono coinvolgerci, dal momento che non possiamo condividere un progetto politico se siamo agli antipodi rispetto alla questione chiave del Polo della Logistica.
- Partiamo dai consensi ottenuti alle elezioni regionali dalla Lista Bonino-Pannella, ma siamo pronti a convergere con cittadini, associazioni, partiti che condividano con noi questa priorità nell'agenda politica; ben venga quindi se la nostra presenza alle elezioni di Fara costringerà qualcuno a pronunciarsi chiaramente sul tema chiave che le altre forze fanno finta di ignorare ed a unirsi a noi nella battaglia.
- Offriamo come riferimento l'impegno civile di Paolo Campanelli, cittadino farense, recente candidato alle regionali e tesoriere della nostra associazione. Paolo rappresenta un sicuro punto di riferimento per i cittadini per la sua integrità, per le sue capacità e per saper rappresentare una diversa idea di sviluppo del territorio, lontano dai settarismi ideologici e dal sottobosco partitocratico.