Sulla querela della giunta di Rieti al compagno Paris

È necessario anche da parte di Sabina Radicale esprimere la sua solidarietà a Gianfranco Paris per l'annuncio di querela da parte del Comune di Rieti; non si tratta però della scontata solidarietà politica ad uno dei fondatori della nostra associazione e al candidato della Lista Bonino-Pannella alle passate regionali; di queste solidarietà "di parte" ne abbiamo lette troppe, a destra come a sinistra. Si tratta piuttosto della solidarietà al giornalista appassionato e disinteressato che da trenta anni lucidamente vivifica il dibattito politico di questa città; e si tratta di solidarietà perché siamo uniti a Paris in questa vicenda che ci preoccupa.

Ci preoccupa per più motivi. Innanzi tutto per la tenuta dell'amministrazione cittadina: l'attacco cui Paris è stato sottoposto mostra una preoccupante deriva del nostro sindaco, che abbandonata la sua immagine di calma fattività, reagisce come un leone ferito ad una offesa che ha visto solo lui; si intravede un crepuscolo dell'uomo, la cui esperienza amministrativa volge certamente, e per legge, al termine; ma che conviene (in un terribile parallelo con le vicende nazionali) che impegni le sue residue energie nelle cose cittadine, e non nei suoi (supposti o reali) problemi privati.

Ci preoccupa inoltre la confusione e commistione tra privato e pubblico che traspare in questa vicenda. Ricordiamo che mercoledì 17 Emili dichiarava che «Ovviamente il sottoscritto e il comandante della polizia municipale, Enrico Aragona hanno dato incarico ai propri legali di procedere con una querela per diffamazione»; già stupiva che un incarico ai "propri" legali finisse tra i comunicati ufficialmente emessi dal Comune.

Ma non basta: tanto questo incarico era "ovvio" che appena due giorni dopo, esso veniva trasformato in un incarico ai legali del Comune (e non più quindi ai propri). Non torneremo su cosa significa questo coinvolgimento della giunta, sia dal punto di vista legale, sia dal punto di vista del giudizio politico ed umano sui suoi componenti: su questo si sono già chiaramente espressi Paris ed Antonio Ferraro.

Ma non è straordinario che la nota ufficiale del Comune di Rieti (quella di giunta di venerdì) non appaia ancora tra i comunicati stampa del Comune, diversamente da quella privata di mercoledì? Una resipiscenza? O confusione imperante? Noi propendiamo per quest'ultimo caso: non ci è nuova la confusione della giunta tra amicizia privata e ruolo pubblico, confusione che in passato ha avuto occasione di trasbordare anche nei manifesti di condoglianze.

Ma la cosa che più ci preoccupa, perché riguarda il futuro di questa città anche oltre la primavera del 2002, è il silenzio assordante su questa vicenda da parte di politici, amministratori, libera stampa, blog, società civile. Uniche eccezioni quelle di Gianpiero Marroni, di Antonio Ferraro di Cittadinanzattiva, di Marco Tiberti di European Consumers; eccezioni che quindi non resta che definire "coraggiose", e di cui si dovrà pur tenere conto nel cercare di costruire una speranza per questa città, che merita di più.

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