Non può che farci piacere che Vincenzo Lodovisi, come coordinatore provinciale PD, stigmatizzi la istituzione di 4 nuove inutili commissioni regionali, decisa a ottobre scorso con lo scopo di distribuire ulteriori 8 emolumenti, strutture, autisti per presidente e vicepresidente, essendo che i 34 già presenti (già record nazionale) non erano ritenuti sufficienti.
Non può che farci piacere che Vincenzo Lodovisi, come coordinatore provinciale PD, stigmatizzi la istituzione di 4 nuove inutili commissioni regionali, decisa a ottobre scorso con lo scopo di distribuire ulteriori 8 emolumenti, strutture, autisti per presidente e vicepresidente, essendo che i 34 già presenti (già record nazionale) non erano ritenuti sufficienti.
Non è questa la prima volta (ricordiamo la Anagrafe Pubblica degli Eletti in Provincia) che Lodovisi sposa una battaglia radicale; diciamo "radicale" perché la istituzione di queste commissioni passò in Consiglio Regionale il 13 di dicembre con la sola opposizione dei 2 radicali, che non si limitarono al voto contrario, ma ne fecero denuncia pubblica sin dal progetto in commissione, e poi con ostruzionismo in consiglio e sit-in fuori.
La proposta di legge regionale passò con 45 voti a favore, 2 contrari, 2 astenuti: contrari i due radicali Berardo e Rossodivita, astenuti i comunisti della FdS, compatto il voto favorevole di UDC, PdL, La Destra, Lista Polverini,SEL, IdV, PD. Nello specifico provinciale, assenti Cicchetti e Nobili, non mancò dalle file del PD il voto favorevole di Mario Perilli.
Essendo Lodovisi nei pieni poteri di coordinatore provinciale solo dal 5 dicembre, non ci sentiamo di crocifiggerlo per questo mancato coordinamento con il consigliere espresso dalla provincia. Come "riparazione" proponiamo però (i radicali mai protestano ma propongono) che Perilli si faccia parte presso il PD regionale per mettere all'ordine del giorno la proposta di legge di un consigliere di maggioranza, Pier Ernesto Irmici (PdL, peraltro anche lui che votò le 4 nuove commissioni).
La proposta di legge prevede il dimezzamento delle commissioni ordinarie, ed i radicali propongono che sia assegnata alla commissione e passi in aula, con la stessa velocità con cui si arrivò al voto delle quattro commissioni speciali.