Per un Garante dei Diritti dei Detenuti anche per Rieti

Le associazioni Sabina Radicale, Rieti Virtuosa, Cittadinanzattiva Rieti accolgono con soddisfazione la dichiarazione del Sindaco Simone Petrangeli rilasciata su Facebook e twitter di istituire anche a Rieti un Garante Comunale dei Diritti dei Detenuti, auspicando che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.

Le associazioni Sabina Radicale, Rieti Virtuosa, Cittadinanzattiva Rieti accolgono con soddisfazione la dichiarazione del Sindaco Simone Petrangeli rilasciata su Facebook e twitter di istituire anche a Rieti un Garante Comunale dei Diritti dei Detenuti, auspicando che ciò avvenga nel più breve tempo possibile.

Questa è una esigenza che da tempo avvertiamo, ma che si è in noi rafforzata assistendo alla recente Conferenza stampa urgente convocata a Rieti dal Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti. Lì abbiamo infatti appreso quanto già sapevamo e cioè che la situazione dell’assistenza sanitaria in questo carcere non è migliorata rispetto a quanto riportato in sede parlamentare già nel maggio 2011 dall’Onorevole Rita Bernardini: “l’istituto [..] al momento è privo della guardia medica durante la notte e per due ore dalle 12 alle 14; il reparto medico infermieristico è dotato di un’apparecchiatura radiologica acquistata di recente, ma che non può essere utilizzata perché «inidonea» all’uso in carcere”. La stessa Rita Bernardini ha anche presentato in questi giorni una nuova interrogazione in merito alla situazione drammatica dei detenuti del carcere reatino ed il cui testo è visibile al link http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=63635&stile=6&highLight=1.

La nostra sensazione è quindi che il Garante, da Roma, non segua come si potrebbe l’Istituto reatino. Peraltro, anche la classe politica reatina non brilla nell’attenzione ai detenuti locali: non risultano tracce di visite ispettive e quando, ad esempio, Mario Perilli si chiede “se per muoversi si aspetti il morto”, ricordiamo che essendo consigliere regionale, ha facoltà di visita ispettiva, preziosa prerogativa di cui ad oggi non ci risulta abbia pienamente usufruito. Ricordiamo che secondo dati aggiornati a Novembre, i morti dall’inizio del 2012 nelle carceri italiane sono oltre 140, di cui 53 per suicidio. Ancora più impressionante il bilancio del dossier “Morire di carcere” – avviato tredici anni fa – che conta ad oggi 2.072 persone morte in stato di detenzione, 744 per suicidio.

È quindi davvero necessario un Garante comunale. Coscienti peraltro che lo stato delle finanze comunali non consenta un incarico remunerato, proponiamo che la funzione venga svolta su base di volontariato ed attribuendola ad una persona competente in materia; inoltre confidando sui valori di trasparenza che si è data l’amministrazione, proponiamo che la scelta avvenga su un pubblico bando o avviso o altra procedura idonea purché di rapida attuazione rivolti a chi voglia rivestire questo ruolo.

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