Domande che avrei fatto alla Boschi sui referendum in Costituzione e fuori.

Domanda che avevo preparato per la ministr* Boschi, in visita a Rieti; purtroppo non erano ammesse domande.

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Volevo riprendere il tema dei referendum.

Come sa, Radicali Italiani, a proposito delle modifiche effettuate, le ha chiesto PIUTTOSTO provvedimenti che rendano gli strumenti utilizzabili, cosa che non è oggi.

Lei ha risposto sostanzialmente, a parte valorizzare le modifiche, che:

Domanda che avevo preparato per la ministr* Boschi, in visita a Rieti; purtroppo non erano ammesse domande.

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Volevo riprendere il tema dei referendum.

Come sa, Radicali Italiani, a proposito delle modifiche effettuate, le ha chiesto PIUTTOSTO provvedimenti che rendano gli strumenti utilizzabili, cosa che non è oggi.

Lei ha risposto sostanzialmente, a parte valorizzare le modifiche, che:

  • Si augura che il Sì possa vincere il 4 dicembre e che i nuovi strumenti di partecipazione diventino realtà, così che il Parlamento possa affrontare seriamente il tema posto dai Radicali Italiani
  • Garantisce impegno del Governo a favorire in Parlamento un accordo tra le forze politiche

Ora, io non ho ben capito: siccome per “nuovi strumenti” lei indica “nuovi strumenti di consultazione e i referendum di indirizzo, introdotti dalla riforma” (perché l’abrogativo e la legge di iniziativa popolare non sono nuovi),

mi conferma che dopo il 4 dicembre questi strumenti NON saranno invece realtà, ma sarà necessaria una ulteriore riforma costituzionale?

E quando è prevista? E quando previsti i regolamenti per la trattazione delle leggi di iniziativa popolare? E se mi conferma che riguarderanno anche le leggi già depositate.

Riguardo l’impegno del governo agli altri temi posti, abbiamo notato che il governo non intende fare propria la proposta.

Chiudo perciò con la risposta, su questo, di Riccardo Magi, cui lei non ha risposto – ha fatto bene, altrimenti il ping-pong tolto alle Camere tornava alla stampa.

<<Ecco perché riteniamo doveroso da parte del governo assumere un IMPEGNO DIRETTO e IN TEMPI CERTI, anche al di là di quello volto a favorire un accordo in Parlamento tra le forze politiche (alcune delle quali sia di maggioranze che di opposizione hanno già avanzato proposte sulla materia).

Solo trovando il coraggio di aprire nuovi spazi effettivi di democrazia sarà possibile rispondere alla crisi delle istituzioni rappresentative, all’avanzata dei movimenti e delle istanze populiste e restituire così autorevolezza e legittimazione alle istituzioni democratiche.>>
 

Marco Giordani, 17/11/2016

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