Liste fantasma nei piccoli comuni: la soluzione può essere solo politica.

La cronaca riporta il rinvio a giudizio a Rieti per un consigliere comunale di Varco, accusato di aver falsificato atti relativi ad una candidatura per liste fantasma, quelle liste di cui in troppi approfittano del fatto che nei comuni sotto mille abitanti non è prevista nessuna firma di sottoscrizione.

In realtà il procedimento in corso non contesta la presentazione della lista “fantasma” ma il fatto che i candidati, per risparmiare tempo e denaro, non si fossero fisicamente recati da un pubblico ufficiale per autenticare la firma ed in Comune per depositare la lista.

Queste sono irregolarità a cui non sono nuovi neppure i grandi partiti nelle grandi città (si ricorderà il caso “Firmigoni” per il quale si riconobbe che l’allora presidente lombardo Formigoni si era presentato alle elezioni con firme false sulle liste.

Il problema delle liste fantasma nei piccoli comuni non si risolverà per via giudiziaria ma per via politica, con la modifica della legge elettorale.

Sabina Radicale ha proposto, per il tramite di Alessandro Fusacchia, delle semplici modifiche che eliminerebbero il problema senza pesare sui cittadini dei comuni vittime del “giochino” e nell’aprile scorso è stato approvato dalla Camera dei Deputati un Ordine Del Giorno in tal senso.

Quanto occorre è però un impegno corale, specialmente da parte degli eletti nei territori vittime di questo malcostume; e naturalmente partendo dagli altri tre nostri deputati.

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Il dossier con le altre proposte avanzate per la soluzione del problema è in https://sabinaradicale.it/2021/05/01/fine-delle-liste-fantasma-nei-nostri-piccoli-comuni/

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