C’è qualcosa che dovrebbe essere al centro del dibattito politico cittadino e sta invece passando inosservato; ci riferiamo al pensiero sul Terminillo del candidato della destra alla presidenza della Regione.
Normalmente i candidati presidente ripetono, andando per le province, quello che i locali gli suggeriscono.
Su Terminillo però, Rocca sembra avere un’idea non conforme alla narrazione che la destra ha fatto, negli anni, del progetto TSM; narrazione che continua oggi promettendo, per bocca del Sindaco di FDI, un “cambiare rotta in Regione e partire dopo 10 anni di stop della sinistra col TSM” (progetto TSM, sarà utile ricordarlo, che nasce nel 2009 da una giunta di sinistra, fortemente sponsorizzato dal PD locale e portato avanti e finanziato dalla Regione zingarettiana).
La prima “non conformità” è nel programma, dove Rocca mostra un singolare capovolgimento delle priorità di attenzione rispetto alla vulgata locale che dice che Terminillo non può sopravvivere solo con l’estivo ma ha necessità dell’invernale.
Rocca infatti scrive: “Va ricordato in particolare il territorio del Massiccio del Terminillo, che ha potenzialità di sviluppo importanti e necessita di un definitivo rilancio in declinazione non solo invernale ma anche estiva.”
Ma ancor più straordinaria è la affermazione, fatta in una gremita riunione di coalizione a Rieti con tanto di bandiere, che così riportava il Messaggero il 27 Gennaio:
«Rocca parla poi anche della situazione del Terminillo e dei milioni messi a disposizione dalla Regione Lazio “Quando le cose si fanno male – ha sottolineato – poi finiscono ovviamente nelle maglie del Tribunale amministrativo e della burocrazia. Il Terminillo è una risorsa turistica importante per questo territorio. Io credo questa terra sia stata penalizzata fin troppo. Farò tutto ciò che è in mio potere, ricorsi permettendo, per sbloccare l’opera della stazione montana”».
Ora, la tesi che il TSM abbia dovuto penare così tanto non per colpa degli ambientalisti ma perché, siccome “fatto male” sarebbe ovviamente finito nelle maglie eccetera, è la tesi degli ambientalisti, non delle destre locali; e il “ricorsi permettendo” smentisce le irridenti promesse liberatorie del Sindaco di Rieti.
In sostanza, quando il procedimento di questo progetto “fatto male” si sbloccherà, si sbloccherà indipendentemente da Rocca o da D’Amato.
Appuntamento dunque sì al 13 febbraio, come dice Sinibaldi con scarsissimo aplomb istituzionale, ma con quale alternativa per Terminillo?
Questa: per ogni ritardo – dovuto al “fatto male” -, se prevarrà d’Amato ripartirà il piagnucolio della destra, se prevalesse Rocca la destra reatina cercherà dei diversivi e dei capri espiatori, come stiamo anche vedendo dal governo.