Referendum: frustrata la richiesta di partecipazione ma i politici reatini non se ne danno pena.

Come si sa, la Corte Costituzionale ha annunciato la bocciatura dei due referendum di iniziativa popolare, per la legalizzazione dell’eutanasia e la liberalizzazione della coltivazione di cannabis.

Per Eutanasia Legale a Rieti città sono state raccolte in tre mesi e mezzo circa 3400 firme (non tutte di reatini) mentre 184 sono stati i reatini che hanno firmato da fuori comune e 191 hanno firmato tramite SPID. Per il Referendum Cannabis nel breve arco di un mese ben 461 reatini hanno sottoscritto la richiesta di referendum tramite la farraginosa procedura con lo SPID.

Un notevole interesse dunque, e probabilmente una delusione per come la Corte li ha bocciati in maniera pretestuosa e fallace, a giudicare dalle parole del Presidente Amato.

Come ha reagito la politica reatina di fronte a questa delusione dell’istanza popolare di partecipazione?

Sabina Radicale da mesi evidenzia la necessità, nell’interesse anche degli amministratori, di una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che ci riguardano. Abbiamo quindi voluto scandagliare, ovviamente limitatamente alle pubbliche esternazioni sui media, quale sia stata la posizione dei politici in merito a questa frustrata richiesta di partecipazione.

Nessuno di loro appartiene ai partiti che, insieme all’Associazione Luca Coscioni, hanno promosso la raccolta firme; i partiti di destra si sono da sempre dichiarati contrari a progressi su questi temi, mentre gli altri partiti non hanno una posizione definita, preferendo da decenni evitarli.

Altro però è la posizione dei politici di fronte ad una richiesta di partecipazione attiva dei cittadini, tanto più inattesa – anche dai promotori – in un contesto di crescente disaffezione dalla politica e dalle urne. Non per niente Salvini, anche cosciente di quanti suoi elettori avessero sottoscritto le richieste, ha espresso il proprio rammarico: “Mi spiace per i tre referendum bocciati. Per quelli su morte procurata e droghe avrei votato contro, ma per me il referendum è sempre uno strumento bello”.

Dei quattro parlamentari, solo di Alessandro Fusacchia (di FacciamoEco) si trova un commento («“Per la democrazia italiana”. Sempre più debole. Serve essere liberi per voler difendere la libertà»). Nulla da Lorenzoni (M5S), Melilli (PD), Trancassini (FDI). Le cose non cambiano scendendo di livello: né il consigliere regionale Refrigeri, né il presidente di Provincia Calisse, né il sindaco Cicchetti hanno qualcosa da dire, né siamo riusciti a trovare dichiarazioni espresse da qualche consigliere comunale.

Non va meglio con i candidati a sindaco: niente da Sinibaldi, e sarebbe stata una piacevole sorpresa; Petrangeli, che pure ha fattivamente contribuito alla raccolta firme, non fa menzione di QUESTA partecipazione, limitandosi a fare appello a quella alle primarie; eppure non ha mancato in questi giorni di esserci su argomenti come i venti di guerra in Ucraina e la lotta al cancro. Il suo contendente alle primarie, Di Berardino – che non ha al momento un profilo sui social media – ha richiamato in tv le parole di Mattarella sulla “nuova stagione di partecipazione”. Di Berardino auspica si concretizzi anche in città e, non a caso, la parola “partecipazione” campeggia in testa ai manifesti che hanno accompagnato la sua candidatura, ma ha perso l’occasione per calarla sull’attualità di quelle ore.

Attualità che eppure nel volgere dei prossimi mesi vedrà questi concittadini chiamati ad eleggere i propri rappresentanti comunali, regionali e nazionali.

Eutanasia e FC Rieti: attenzione a parlare di eutanasia in maniera imprecisa.

L’anno entrante sarà quello in cui finalmente i cittadini si potranno esprimere sulla legalizzazione dell’eutanasia. Proprio ieri si è costituito il primo Comitato per il No; lo hanno fatto senza citare, come si faceva finora, una supposta inammissibilità del quesito da parte della Corte Costituzionale, che ne discuterà il 15 Febbraio.

Si sta entrando dunque nel vivo di un dibattito che vorremmo aperto, limpido e senza fraintendimenti ed equivoci, anche involontari. A questo proposito, la scorsa settimana è passato su molte testate un comunicato diramato dai tifosi della F.C. Rieti che chiedono l’eutanasia per la società.

Da un lato notiamo come il vocabolo “eutanasia” sia ormai sdoganato, grazie alla campagna di raccolta firme, e di questo Sabina Radicale se ne compiace; dall’altro, però, ci appelliamo alla sensibilità di ciascuno per un uso più parco ed attento di un termine che assume, oggi più che mai, una valenza precisa.

Non manca molto infatti alla primavera in cui si voterà per il Referendum e alla dura campagna di informazione e dibattito che dovrà precederlo. Sarà allora necessario ribadire cosa si intenderà per “eutanasia” nel codice penale risultante dalla vittoria al referendum del 2022, giacché la campagna contraria ha già dato segni di voler intorbidare l’informazione.

L’eutanasia andrà chiesta dalla persona interessata (naturalmente con una domanda che sarà da valutare secondo la legge ed a più livelli) e non dai suoi familiari o da amici (o sentimentalmente legati, come in questo caso per i tifosi): la società F.C. Rieti crediamo abbia piena capacità di decidere il proprio destino. Per come poi questi tifosi la pongono, la loro è piuttosto una richiesta di interruzione di accanimento terapeutico (“si proceda a staccarle definitivamente la spina”) se non una istigazione al suicidio che è e sarà sempre duramente punita.

Non crediamo di esagerare: le parole hanno il loro peso e l’opinione pubblica si forma e viene confusa – in questo caso di certo involontariamente – anche così, nella lettura di questi titoli ad effetto. La via necessaria è parlare invece di eutanasia come nella bella iniziativa degli studenti del Liceo Varrone, che sul tema dell’eutanasia hanno voluto dibattere in un confronto tra Mina Welby e i sostenitori del ProVita.

Al liceo classico un dibattito voluto dai giovani sull’eutanasia.

Quest’anno gli studenti del Liceo Classico di Rieti hanno scelto di impegnare la loro assemblea di istituto in un dibattito sull’eutanasia. L’appuntamento si è svolto mercoledì 22 dicembre.

Il diritto ad una fine dignitosa, attualmente impedito dalla legge come scritta nel 1930, fu proposto in parlamento una prima volta nel 1984, ben 37 anni fa. Rieti ebbe un ruolo di rilievo allora, Nel 2006 Piergiorgio Welby, tre mesi prima di morire, ne scrisse al Presidente della Repubblica, che gli rispose auspicando un “confronto sensibile e approfondito, nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l’elusione di ogni responsabile chiarimento”. Ma il silenzio e la elusione sono continuati, oltre la proposta di legge di iniziativa popolare del 2013, oltre nel 2018 la sospensione del giudizio da parte della Corte Costituzionale per dare un anno al Parlamento per legiferare. Solo l’ondata di firme per il referendum, che terremo nella prossima primavera, è riuscita a far sì che il Parlamento “fingesse” di occuparsi del tema; ora si tratta di convincere i difensori dello status quo ad un dibattito aperto, che finora hanno voluto evitare. Per questo Sabina Radicale si complimenta e ringrazia per l’iniziativa i ragazzi e la scuola, in particolare Martina Eleuteri, Giacomo Orsini e Mattia Santoprete, gli studenti che si sono fatti promotori dell’iniziativa.

In questo quadro, il ruolo di Rieti non è stato secondario: già nel 1986 l’Ordine degli Avvocati tenne un convegno di tre giorni sul tema (lo potete riascoltare sul sito di RadioRadicale cercando “Rieti”); nel 2012 Gildo Balestrieri volle essere il testimonial della Associazione Luca Coscioni per la raccolta firme sulla proposta di legge, terminando poi la sua vita ad inizio del 2013.

Il dibattito reatino della passata settimana si è potuto purtroppo svolgere solo online ma ciò ha facilitato la partecipazione di qualificati ospiti collegati da remoto: a sostenere le ragioni contro il referendum Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day, e Francesca Romana Poleggi, direttrice editoriale del movimento ProVita & Famiglia. Per le argomentazioni a favore, Mina Welby, vicepresidente dell’Associazione Luca Coscioni.

Il noto psichiatra reatino Paolo Di Benedetto ha introdotto l’argomento dal punto di vista storico e fislosofico (da Seneca alla uccisione nazista dei minorati mentali), e ha voluto darne una conclusione letteraria (invitando a leggere Madame Bovary e Anna Karenina). Ha partecipato al dibattito anche Marco Giordani per Sabina Radicale.

Le quasi tre ore sono volate, anche perché Gandolfini e Poleggi hanno spaziato nelle loro argomentazioni dal testamento biologico (a loro detta equivalente ad eutanasia) al presunto progetto di suicidare i malati terminali per ridurre i costi della sanità, passando dal suicidio per amore all’aborto. Mina Welby, dal canto suo, ha confermato la sua capacità di empatia anche in un contesto di posizioni contrapposte ed affermazioni “forti”.

Moltissimi gli studenti che hanno assistito al dibattito (si sono visti sino a 250 partecipanti contemporanei, su circa 300 allievi del Liceo). In diversi sono intervenuti, ponendo in chat domande e osservazioni, tutte rivolte ai rappresentanti del ProVita, mostrandosi perplessi per le argomentazioni avanzate contro l’eutanasia.

In effetti l’interesse dei giovani, e dei giovani reatini in particolare, trova conferma nei dati aperti resi disponibili dalla Associazione Luca Coscioni: tra chi ha firmato online per l’eutanasia (non considerando quindi le firme cartacee) la fascia più giovane (18-24) a Rieti città costituisce il 28% del totale (mentre in Italia sono il 25%). Questo nonostante nella città di Rieti la raccolta cartacea sia stata una delle più capillari in Italia, specie nei luoghi di aggregazione giovanile (e infatti la provincia ad esclusione del capoluogo arriva ad una incidenza di oltre il 30% dei più giovani firmatari). Ciò denota una particolare attenzione dei giovani reatini al tema eutanasia che prescinde dalla maggior confidenza con il procedimento di firma online, dato che nei dati complessivi per il referendum cannabis, la stessa fascia di età non presenta un sensibile discostamento dal dato nazionale. Tutto ciò: la voglia di conoscenza e di partecipazione dei giovani, unita alla necessità di confronto da parte dei contrari – confronto non eludibile stavolta con l’espediente dell’astensione – ci danno fiducia per una bella primavera di diritti.

Eutanasia Legale, a Rieti e provincia un successo di squadra

Il referendum per Eutanasia Legale si avvia al deposito delle firme delle oltre un milione di adesioni di cittadini, deposito che avverrà l’8 Ottobre. Questi, nella sede del comitato, sono gli ultimi giorni per abbinare alle firme i certificati che i comuni stanno spedendo, per controllare gli ultimi moduli ricevuti e chiedere certificati.

Al giorno 27, a 10 giorni dal deposito, 677mila sono le firme cartacee raccolte a cui si aggiungono le 372mila raccolte online.

Pur in un quadro di successo inaspettato della raccolta, se in Italia ha sottoscritto un modulo cartaceo un elettore ogni 72, a Rieti questo è accaduto per un cittadino ogni 30 elettori. Risultato che spicca anche in confronto al resto della regione, che ha registrato 75 firme ogni 10mila abitanti, laddove la nostra provincia arriva a 269 e Rieti città addirittura a 724.

Sono infatti più di 4100 le firme raccolte, cui andrebbero aggiunte quelle che i cittadini hanno firmato nelle sedi comunali su tutto il territorio.

Questo è stato possibile grazie a 54 tavoli, dal primo del 18 giugno da Sabina Radicale fino a quello organizzato in città dai ragazzi di Controvento venerdì 24 settembre. A questi si sono aggiunte raccolte autonome dai volontari autenticatori per oltre 450 firme. Un plauso e ringraziamento va fatto ai molti avvocati (soprattutto avvocate, a dire il vero) che hanno offerto gratuitamente il proprio tempo per garantire ai cittadini questo diritto costituzionale. Ma non sono mancati in provincia ed in città sindaci, amministratori e consiglieri che si sono resi disponibili: a Cantalice sopra tutti ma anche a Longone, Rocca Sinibalda, Forano, Selci, Monteleone, Poggio Moiano.

Dal lato dei volontari, fondamentale l’apporto del gruppo di ragazzi che, avvicinatisi in questa occasione all’Associazione Luca Coscioni, sotto la denominazione di “Eutanasia Legale Rieti” hanno presidiato con impegno e costanza il capoluogo raccogliendovi quasi 2200 firme.

A Rieti città le firme raccolte sono state 3373, tra cui da Sabina Radicale 307 a Terminillo, 138 all’ingresso Ospedale, 82 all’interno del carcere.

In provincia sono stati organizzati tavoli dai ragazzi di MenteLocale a Poggio Mirteto, Fara, Montopoli (per 366 firme) e di Controvento (a Poggio Moiano, Monteleone, alla fiera di Osteria Nuova dove ha effettuato un tavolo anche Sinistra Italiana); e poi a Rocca Sinibalda e a Cittaducale dove l’iniziativa è venuta da una volontaria.

Tra i partiti politici promotori del referendum, oltre a Radicali Italiani e Sinistra Italiana, anche il Partito Socialista Italiano che ha attivato i propri militanti nei comuni.

Un grazie a tutti i cittadini con cui abbiamo condiviso questo obiettivo, agli uffici comunali per la disponibilità alla raccolta ed alla certificazione delle firme.

Controvento

Eutanasia Legale Rieti

MenteLocale

Partito Socialista Italiano

Sabina Radicale – Radicali Italiani

Sinistra Italiana

Anche in carcere la raccolta firme per Eutanasia Legale e Giustizia Giusta

Oggi giovedì 9 settembre Sabina Radicale è entrata nel carcere di Rieti per garantire ai detenuti la possibilità di esercitare diritti civili e politici che sarebbero stati altrimenti preclusi.

L’iniziativa si inquadra in quella nazionale organizzata da Radicali Italiani che sta coinvolgendo una dozzina di istituti.

“Abbiamo dato disponibilità”, dichiarano Marco Giordani, Andrea Malfatti e l’avvocato Marco Arcangeli, “alla raccolta di firme sul referendum Eutanasia Legale, promosso da Radicali Italiani a fianco dell’Associazione Luca Coscioni, e sui sei referendum del pacchetto Giustizia Giusta promossi dal Partito Radicale e dalla Lega. Riconoscere ed esercitare i propri diritti di cittadini crediamo sia parte ineludibile di un processo di reinserimento nella società”.

A Rieti in più di 80 hanno voluto sottoscrivere le richieste di referendum, per la quasi totalità per tutti i quesiti. In diversi hanno chiesto informazioni, oltre che sui referendum giustizia, sul contenuto della Riforma “Cartabia”.

Tra i firmatari un detenuto 79nne ipovedente e su sedia a rotelle. Dai dati più recenti del Ministero e della Associazione Antigone, la Casa Circondariale di Rieti ospita attualmente 353 detenuti (per circa la metà stranieri), il 22% in più dei posti regolamentari mentre educatori e polizia penitenziaria sono il 40% e il 33% in meno del previsto. Il 30% dei detenuti è in attesa di giudizio. Il 20% sono classificati come “tossicodipendenti”. Il 90% dei detenuti assume, sotto prescrizione medica, terapia psichiatrica ma solo 36 sono le ore settimanali complessive di psichiatri e psicologi.

Eutanasia, Radicali: Martedì Iervolino a Terminillo per raccolta firme referendum

Martedì 24 agosto Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani, dalle ore 11 alle 13 sarà a Terminillo (Rieti) al tavolo di raccolta firme sull`eutanasia allestito da Sabina Radicale a Pian de’ Valli, dove incontrerà cittadini, giornalisti, militanti e simpatizzanti.

“E’ dal 2013, data in cui abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, che attendiamo una risposta dal Parlamento – ha dichiarato il segretario di Radicali Italiani – un immobilismo che non è stato scalfito neanche dai richiami della Corte costituzionale e dal processo Cappato-Dj Fabo. Ora con questo importante referendum stiamo dando voce al volere dei cittadini e possiamo finalmente immaginare insieme un futuro di libertà e dignità, fino alla fine “.

Tutti coloro che vorranno sottoscrivere il referendum – hanno dichiarato Marco Giordani e Fabio Andreola, segretario e tesoriere di Sabina Radicale – potranno farlo venendo al nostro gazebo muniti di documento. Solo a Rieti e provincia – comunicano dall’associazione – sono state raccolte più di tremila sottoscrizioni di cui oltre trecento in agosto “inseguendo” i cittadini nelle loro vacanze nella località turistica montana. Anche se abbiamo raggiunto l’obiettivo nazionale di 500 mila firme non ci fermiamo”.

A gonfie vele la raccolta per Eutanasia Legale in Italia e a Rieti: tutti i numeri

Sta andando a gonfie vele la campagna per il Referendum Eutanasia Legale: al 22 Luglio solo dai tavoli di raccolta sono arrivate 172mila firme, e ne sono stimate 200mila (per tavoli non ancora comunicati).

Ma dentro questo successo spicca quello di Rieti: i dati ufficiali al 20 Luglio dal Comitato Eutanasia Legale certificano l’ottimo andamento della raccolta che si sta ottenendo in provincia, già evidenziato dal gruppo “Eutanasia Legale Rieti” di Raffaele Fracassi con le quasi 1100 firme raccolte alla data.

Nella classifica per comuni tra 10mila e 50mila abitanti, Rieti è al 1° posto assoluto con 1408 firme raccolte in città, ed al 6° rispetto agli abitanti: 30 firme (naturalmente non tutte di reatini) per mille abitanti. Non solo: se Rieti (47mila abitanti) fosse stata nella soglia degli oltre 50mila, sarebbe stata la città al 1° posto rispetto agli abitanti.

Di questo risultato va reso grande merito a quel gruppo, con la sua costanza a presidiare ogni fine settimana le più movimentate piazze cittadine. Ma c’è poi anche Fara in Sabina, con 100 firme (8 per mille abitanti) raccolte dall’associazione MenteLocale (che replicherà domenica a Montopoli) e, tra i comuni sotto ai 10mila abitanti, ancora 6° per abitanti Frasso Sabino dove alla Fiera mensile Controvento e Sabina Radicale raccolsero 55 firme per mille abitanti (ma era la fiera, da 20 comuni diversi).

Mancano poi altre raccolte già effettuate a quella data, da Controvento a Monteleone Sabino e Poggio Moiano, e quelle in corso ma non ancora comunicate da avvocati, consiglieri comunali, sindaci. Anche qui l’attivismo in provincia spicca, con ben 17 tra sindaci e consiglieri che si sono registrati come “promotori” (ma anche diversi altri sono attivi); basti pensare che la Provincia e città di Roma ne conta 13 e la somma delle altre province laziali appena 8.

Importante sarà nelle prossime settimane, avendo battuto così intensamente il capoluogo – ma si continua, incrementare i tavoli in Sabina (già programmati tavoli a Poggio Mirteto per due venerdì) e farsi trovare dai cittadini – non solo reatini – quanto più in ogni angolo del nostro territorio (già programmato Terminillo nei fine settimana agostani).

Marco Giordani
segretario Sabina Radicale
referente locale EutanasiaLegale per Associazione Luca Coscioni
referente locale EutanasiaLegale per Radicali Italiani

Eutanasia: anche Rieti si mobilita per sollecitare la discussione in Parlamento.

C’è anche Rieti, nella mobilitazione nazionale per sollecitare il Parlamento sulla discussione della legge sull’Eutanasia Legale, che in 50 giorni dall’;inizio dell’iter è stata trattata solo per 3 ore.
Un ritardo preoccupante, visto che il 24 settembre 2019 scadrà il termine che la Corte Costituzionale, a seguito del processo a Marco Cappato per il caso DJ Fabo, ha dato al Parlamento per una legge che estenda le tutele costituzionali anche alle persone che chiedono di essere aiutate a porre fine alla propria vita, a causa di una condizione di sofferenza insopportabile nel quadro di una malattia irreversibile.

Rieti non poteva mancare, essendo stati due nostri cittadini protagonisti di questa battaglia: Gildo Balestrieri che, da malato, ne volle nel 2012 essere testimonial nazionale; più recentemente il 40enne M.P. che ha dovuto trovare nel modo peggiore una pace alle proprie sofferenze. Sono due dei 649 contatti non anonimi verso l’Associazione Luca Coscioni in 4 anni, con richieste di informazioni sul tema: quasi 13 al mese.

Ai tavoli si potranno chiedere informazioni sulla nostra Proposta di Legge di Iniziativa Popolare, sottoscritta da 130mila cittadini, ed anche sul biotestamento, che è già legge e già operativo anche a Rieti; si potrà firmare un appello a Parlamentari ed ai capi dei principali partiti.

La richiesta rivolta ai Parlamentari è che essi aderiscano al ”Inter-gruppo per Le Scelte di Fine Vita”, che conta oggi 71 parlamentari, tra cui il 13% dei deputati M5S e l’11% dei deputati PD. Per ora, dei quattro parlamentari locali, solo Alessandro Fusacchia ne fa parte. Il nostro appello da reatini si rivolgerà quindi anche a Gabriele Lorenzoni e Fabio Melilli affinché si aggiungano ai loro compagni di partito ed a Paolo Trancassini, che sarebbe invece il primo fra i suoi.

L’appuntamento è per il pomeriggio di Sabato e la mattina di Domenica, al Ponte Romano-Piazza Cavour.