Eutanasia all’italiana, l’unica possibile?

Se fosse confermato quanto riportato da organi di stampa, la morte per suicidio dell'anziano che si è lanciato fuori della finestra dell'ospedale riporrebbe davanti ai nostri occhi (ancor più davanti a quelli di coloro che hanno assistito alla atroce scena) il tema

Se fosse confermato quanto riportato da organi di stampa, la morte per suicidio dell'anziano che si è lanciato fuori della finestra dell'ospedale riporrebbe davanti ai nostri occhi (ancor più davanti a quelli di coloro che hanno assistito alla atroce scena) il tema
dell'eutanasia all'italiana: buttarsi dalla finestra, l'unica uscita permessa oggi a chi decida di porre fine alle proprie sofferenze; uscitache viene scelta a costo del proprio strazio, di quello di chi ci si trova, dei parenti cui non è risparmiata neppure l'inutile autopsia.

E così ancora una volta in città il tema è stato posto e in maniera ancor più drammatica di quando il nostro concittadino Gildo Balestrieri affidò alla Associazione Luca Coscioni la sua voce, il suo volto, la sua malattia, la sua richiesta di dignità per una legge su testamento
biologico e regolamentazione dell'eutanasia. Quando Gildo morì, il non ancora On. Melilli scrisse "credo che non ci sia legge che possa impedire la libertà a cui lui si richiama". L'On. Pastorelli qualche mese dopo firmò la proposta di legge di inziativa popolare per cui Gildo si era speso.

Purtroppo per Ugo Magri, per Carlo Lizzani, per Mario Monicelli (ci dicono solo di quelli famosi), e chissà se anche per l'anziano concittadino, la proposta di legge è ancora da mettere in calendario per essere discussa dai parlamentari. Quando nei giorni passati un consigliere dell'Associazione Luca Coscioni, a seguito del suicidio del proprio fratello, ha inviato una lettera ai mille parlamentari, sollecitando la discussione della proposta, solo uno ha risposto; solo uno, fra i mille rappresentanti degli italiani, i quali al 60% si dicono favorevoli alla legalizzazione dell'eutanasia.

E' però notizia di ieri che il Presidente della Repubblica ha invece lui sì risposto, e con queste decise parole: "Drammatici nella loro obbiettiva eloquenza sono i dati resi noti da diversi istituti che seguono il fenomeno della condizione estrema di migliaia di malati
terminali in Italia. Ritengo anch'io che il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita e eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia. Richiamerò su tale esigenza, anche attraverso la diffusione di questa mia lettera,
l'attenzione del Parlamento".
Saranno in grado, i rappresentanti del popolo, almeno in questo caso, di assumersi l'onere di rappresentarci? Intanto chi volesse può aggiungere, su www.eutanasialegale.it, il
proprio nome a quello dei 67.121 sottoscrittori che hanno firmato ai tavoli e nei comuni.

Marco Giordani
segretario Sabina Radicale
19 marzo 2014

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